LO JUVENTUS STADIUM COMPIE UN ANNO: TIRIAMO LE SOMME


Bianconeri imbattuti in casa, record di pubblico e trionfo di marketing: così si batte la strada al rinnovamento del calcio.
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Juventus Stadium, Torino, 08/09/2012 -

Un anno fa era festa bianconera a Torino, all'interno dello stadio che era destinato ad entrare nella storia del pallone italiano, in quanto primo ad essere di proprietà di una società calcistica. Con quel nome progressista ed anglofono, lo Juventus Stadium era stato costruito per dare una casa esclusiva alla Vecchia Signora, senza coabitanti e soprattutto, senza altri padroni. E l'amichevole simbolica contro il Notts County - la squadra che "donò" i colori sociali alla Juve - è stata la prima di una lunga serie che hanno sempre visto la squadra di Conte tenere testa agli avversari all'interno dello Stadium, al massimo pareggiare, ma mai perdere. E non è certo una casualità che il primo scudetto del dopo-Calciopoli sia arrivato proprio in concomitanza con il primo anno di utilizzo della nuova struttura, la quale si è rivelata un toccasana sia in termini di morale della squadra, che di statistiche finanziarie: il marketing ha stravinto. Il quotidiano La Stampa riporta infatti alcuni numeri che lasciano di stucco:

- 850mila spettatori in dodici mesi

- 50mila visitatori per l'annesso museo della Juventus

- 2.320 tour dell'impianto organizzati

- 75 eventi extra-calcistici ospitati

- 1.500 hostess per l'accoglienza del pubblico

- 8mila ore impiegate per la manutenzione e la cura del campo

- 20mila magliette vendute solo nei giorni di partita

- 105.500 pasti consumati dal pubblico

 

Un successo, dunque, anche finanziario, contando il fatto che sono stati risparmiati anche i soldi che ai tempi del Delle Alpi e dell'Olimpico venivano versati nelle casse del Comune di Torino per l'affitto dello stadio. Così la Juventus si è ritrovata con un altro scudetto cucito sulla maglia - anche se per i tifosi sembra che sia più importante la stella -, e con un tesoretto da spendere sul mercato. Infatti i bianconeri sono stati la squadra che in Italia ha investito di più in compravendita di calciatori, mettendo su una squadra dall'ossatura più solida che, stando alle prime prove in campionato, non sta mancando le aspettative. Più che positivo il bilancio del primo anno di attività di uno stadio che fa da battistrada alle altre società, anch'esse alle prese con i progetti di impianti di proprietà le cui attuazioni pratiche però, anche per colpa della burocrazia, tardano ad arrivare. E adesso, il battesimo in Champions League, sperando che faccia fare bella figura al nostro Paese che, a livello di club, sembra nettamente inferiore rispetto agli altri. Bisognerà darsi da fare per invertire questa tendenza. 

Samuel Boscarello