MILAN-JUVENTUS, I ROSSONERI PROVANO L`AFFONDO VERBALE MA I BIANCONERI NON CI STANNO


Se corrono quanto parlano, Milan-Juventus sarà di certo un partitone
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21/02/2012 -

La Stampa - Se corrono quanto parlano, Milan-Juve sarà di certo un partitone. La decima puntata della serie, avviata per tempo, a settimane dal duello scudetto di sabato, ieri l`ha regalata Beppe Marotta, a Viareggio per vedersi la vittoria della Primavera: «Le nostre frasi sono state critiche nell`analisi del mondo arbitrale - ha puntualizzato l`ad bianconero - ma fatte con grandissima correttezza e con il massimo rispetto, tanto è vero che non ci sono stati deferimenti. Siamo per un confronto che possa far crescere tutti. Ma non analizziamo mai cosa avviene in casa altrui, non fa parte dello stile della nostra società».

Ficcare il naso nella casa del vicino, s`intuisce, l`han fatto altri. Tiriamo a caso: Massimiliano Allegri e l`ironia sul gol di Chiellini: «Se l`avessero annullato ci sarebbe stato da ridere. Fortunatamente non è andata così, altrimenti andavamo avanti un`altra settimana con la messa sugli arbitri». Diciamo che i due club, e i due allenatori di più, non si trovano troppo simpatici: «Di demagogia nei giorni scorsi ne è stata fatta molta - aggiunge Marotta - e sarebbe difficile stare dietro a tutte le voci. Noi abbiamo fatto sentire la nostra». L`ha fatta sentire anche più avanti, Marotta, ribadendo un concetto già agitato da Antonio Conte. E che, guarda un po` il destino, aveva spazientito Allegri: «Il Milan è nettamente favorito».

Motivazioni: «È tra le prime otto squadre d`Europa ed è campione d`Italia uscente. Questo basta per metterlo decisamente dalla parte dei favoriti. Noi veniamo da due anni difficili, ma ci siamo riconquistati la vetrina con sacrifici e lavoro e affronteremo proprio con questo spirito la sfida di sabato». Felici e contenti: «Siamo molto sereni e orgogliosi di arrivare a questa partita con questa classifica, un risultato che premia moltissimo il lavoro svolto da tutte le componenti». La verità è che i bianconeri hanno tracciato fin qui pagine sorprendenti e sono happy, ma non vorrebbero fosse già tempo di end: «La presidenza Agnelli ha portato rinnovamento e c`è stato tanto lavoro per tutti - ha continuato Marotta - e in particolare Conte ha trovato molto da fare. Non dimentichiamoci che arriviamo da due settimi posti. Quello che è bello è che la Juve sia tornata protagonista e possa giocare un ruolo importante».

Da sfidante, tanto per non dimenticarlo: «I favoriti per lo scudetto sono loro, sono i campioni in carica e sono tra le migliori squadre in Europa». Al di là delle repentine incavolature, alla Juve la polemica non dispiace poi troppo: nel senso che è recepito come un buon segnale. Sintesi di pensieri sparsi, tra società e giocatori: quando finivamo settimi i rapporti con il Milan filavano bene, ora forse sono preoccupati. Come rispose Pirlo a Galliani, già a luglio: «Quella sulla maglia rosa era una battuta, ma penso anche abbia paura. E fa bene, perché mi aspetto una grande stagione». Così, per chi dovrà andare in campo, al massimo l`ultima uscita di Allegri sul gol di Chiellini ha caricato ancora di più gli animi dei bianconeri: le parole del tecnico milanista non interessano, per il gruppo con il Catania contava solo vincere. Idem sabato, a San Siro.

Da oggi, dopo due giorni di riposo, la Juve torna al lavoro, con il doppio allenamento messo in menù da Conte. Da subito, sul piano tattico, si lavorerà sulle due varianti del nemico, con o senza Ibra, per poi affinare la strategia a due giorni dall`incontro. Anche se poi, nelle previsioni bianconere, il pericolo è Boateng, per le incursioni e il fastidio sul radar di Pirlo. Sarà pure Conte contro Allegri, e mica solo per piani di battaglia, se i due feeling proprio non hanno: «Allegri è un collega di cui ho grandissima stima e grandissimo rispetto», disse lo juventino. Un bel dribbling sulla domanda: lo trova simpatico o antipatico?

IlCalcio24 Redazione