OBI METTE UNA PEZZA ALLA CRISI DEL TORO


Alla fine del match Torino – Cagliari, i granata
esultano come se si fosse usciti da un tunnel il cui buio fitto non lasciava
trasparire neanche un piccolo spiraglio di luce speranzosa di miglioramento. E
invece, dai e dai, il Toro ha superato il Cagliari grazie al gol di Iago Falque
e poi di Obi, che hanno reso vano il momentaneo vantaggio dei sardi ad opera di
Barella. Una partita che alla vigilia presentava diversi interrogativi per il
Torino, sulla necessità o meno di continuare il suo rapporto con Sinisa
Mihajlovic. La squadra granata, nonostante il rientro di capitan Belotti, è
apparsa nervosa per quell’aria così pesante che si respirava sotto il cielo dello
Stadio Grande Torino. C’era una chiara e diffusa protesta generata da troppi
motivi di insoddisfazione verso un Toro dal non gioco, dai risultati negativi, dalle
scelte tattiche del mister, dal suo comportamento e da una comunicazione
mediatica non sempre condivisibile. Contro il Cagliari serviva la vittoria che
garantisse i tre punti in classifica, al di là di un ritrovato gioco che non
poteva esserci per ovvi motivi. La vittoria è dunque arrivata con la speranza
di guarire in fretta da una salute precaria, alla ricerca di quella
brillantezza di gioco che non c’è mai stata. Con il rientro del gallo Belotti,
il tecnico serbo è tornato a riproporre quel 4-3-3 di suo personale
convincimento, per un Toro cui meglio si adatterebbero le caratteristiche
tecniche dei giocatori della sua rosa. E così, mentre Niang e Sadiq si sono
accomodati in panchina, è stato rispolverato Valdifiori a centrocampo accanto a
Baselli e Acquah, che poi è sostituito da Obi. Il Cagliari è stato bravo nelle
ripartenze, ma ha difettato nella sua difesa di destra, tanto è vero che
Ansaldi e Ljajic ne hanno approfittato. Questa è stata la vera chiave di volta della
partita, che si è risolta a favore del Toro grazie anche all’inadeguatezza del
tecnico sardo Lopez, che non è stato in grado di correre ai ripari in tempo
dovuto. Nel primo tempo, Barella ha segnato per i sardi in una delle tante
ripartenze della sua squadra. Poi il Toro, ferito nell’orgoglio e esortato da
un pubblico tendente a spazientirsi, ha cominciato a macinare gioco più con la
forza dei nervi che con la concreta lucidità di pensiero. Così Iago Falque
imbeccato da Ansaldi segna la prima rete per il Toro, e poi Obi raddoppia spingendo
in rete di testa il pallone della disperazione che salva la panchina di
Mihajlovic. Dunque, tutto è bene ciò che finisce bene. Ma attenzione, perché i
problemi del Toro non sono stati eliminati con una spugna e neanche attraverso
la pia illusione di un’improvvisa ritrovata magia capace di portarlo dritto in
Europa. I nodi da sciogliere sono ancora tanti e cominceranno già a venire a
galla nel prossimo turno di campionato, in cui i granata dovranno giocare a San
Siro contro l’Inter. Vedremo cosa accadrà. Noi restiamo scettici su molti
punti.
Salvino
Cavallaro