Quando si affrontano Inter e Juventus, Ombretta Cantarelli, appassionata
tifosa dell’Inter e moglie dell’attore Gianfranco
Jannuzzo, per noi è diventata una piacevole consuetudine. Un interessante appuntamento
con l’opinione, capace di entrare nel fulcro dei temi sportivi in maniera attendibile.
Schietta, sincera, appassionata tifosa, ma sufficientemente sportiva nell’analisi
talora anche critica verso la sua squadra, Ombretta
Cantarelli è l’ideale interlocutrice per le interviste che riguardano il
calcio, inteso anche nel suo aspetto più ampio. Così, come avevamo fatto nella
partita d’andata del derby d’Italia, anche questa volta abbiamo pensato di
avvalerci del suo pensiero in merito a questa partita. Un match che a questo punto del campionato assume un sapore
ancor più forte del solito. Ascoltiamola, dunque.
Inter –
Juventus, il derby d’Italia che si presenta con tanti temi che coinvolgono le
due squadre. Come vedi questa partita?
“E’ una partita che arriva in un momento
particolare del campionato perché, dopo aver perso contro il Napoli, tutti sono
contro la Juve. Ho visto quella partita e anche la delusione che traspariva
evidente dai volti del popolo juventino, che notoriamente è sicuro della forza
della propria squadra. Tuttavia, dopo la batosta subita in Champions, la Juve
ha accusato il colpo e contro un Napoli che ha messo tanto cuore, grinta e
determinazione, ha perso una gara che a me è sembrata sostanzialmente
equilibrata. Ma ritornando alla tua domanda, devo dire che per quanto riguarda
l’Inter ho visto una ripresa generale della squadra, anche se nell’ultima
partita non mi è piaciuta tantissimo. Inter – Juve è sempre una partita di
cartello, ma in questa occasione si contrappongono due altissimi interessi di
classifica. Infatti, mentre la Juve viene a Milano per vincere e tenere il suo
punto di vantaggio sul Napoli che potrebbe anche significare la conquista dello
scudetto, l’Inter si contrappone con la stessa voglia di far suo il match per
continuare a sperare nella Champions. Sarà certamente una bella partita, tutta
da vivere!”
Ma come
spieghi questa strana e pazza Inter, che inizia il campionato in alto alla
classifica e poi perde mordente per ritrovarlo sul finire del campionato?
“A un certo punto del campionato, fino alla
partita d’andata contro la Juve, l’Inter aveva fatto volare di entusiasmo i
suoi tifosi e me compresa. Poi, improvvisamente, stentavamo tutti a
riconoscerla, talmente deludeva nel gioco e nei risultati. E allora,come spesso
accade in questi casi, giravano delle voci che mettevano sotto accusa la
squadra e lo spogliatoio. Adesso le cose stanno cambiando in meglio,
probabilmente dovuto anche a un nuovo assetto tattico voluto da Spalletti che
ha inserito stabilmente in squadra Rafinha.”
A questo
punto, pensi che l’Inter riuscirà ad arrivare tra le prime quattro e garantirsi
la partecipazione in Champions League?
“La possibilità ce l’ha, anche se Roma e
Lazio stanno andando forte e qualche volta anche loro peccano di continuità.
Secondo me il gioco è tutto aperto, anche se io che sono interista, spero
ovviamente che la mia squadra possa farcela anche per una questione di introiti
economici, che per l’Inter significherebbero un ulteriore incentivo a
rafforzare la squadra.”
Sempre in
tema di zona Champions. Pensi che per l’Inter sia decisivo il match che
giocherà all’Olimpico contro la Lazio?
“Calma, prima pensiamo alla prossima partita
contro la Juve che non sarà certamente facile per tutte le ragioni che ti ho esposto.
Certo, se all’ultima partita l’Inter dovesse trovarsi ancora in questa
posizione di classifica, allora quella gara sarà determinante. Io mi auguro che
l’Inter venda cara la pelle e possa ritornare a calcare quei palcoscenici che
gli competono per storia e tradizione.”
Senti Ombretta,
in questo momento sei a Roma o a Milano? Te lo chiedo per sapere se andrai a
vedere allo stadio Inter - Juve.
“No, in questo momento mi trovo a Roma. Tu
sai che seguo il lavoro di mio marito Gianfranco Jannuzzo e in questo periodo
siamo impegnati qui. Tuttavia, seguirò la partita in televisione con lo stesso
spirito, la stessa passione che mi coinvolge ogni volta che gioca l’Inter. Poi,
se c’è di mezzo la Juve…….”
Se sarai
ancora a Roma, andrai a vedere l’ultima partita di campionato Lazio – Inter?
“Contaci, se sarò a Roma non la perderò”.
Ma a conti
fatti, ti senti soddisfatta per questo campionato dell’Inter?
“In modo assoluto non sono contenta. Visto l’inizio
di campionato in cui nonostante un gioco non ancora perfetto l’Inter faceva
punti ed era prima in classifica, mi aspettavo certamente qualcosa in più. Tuttavia,
devo dare atto a Spalletti di avere dato un gioco che fino a poco tempo fa era
frammentario e adesso sembrerebbe migliorato, anche se a mio parere manca
ancora quella cattiveria agonistica che è essenziale nel gioco del calcio. Devo
comunque aggiungere che se la squadra non si è espressa con continuità, la responsabilità
non è certamente da attribuire a Spalletti, ma piuttosto alla squadra che
avrebbe ancora bisogno di essere completata in alcuni settori. In fondo, questo
mister è all’Inter soltanto da quest’anno. Lasciamolo lavorare in tutta
serenità per almeno due o tre anni e poi vedremo i risultati. Naturalmente, è
importante che la società lo assecondi nei limiti del possibile.”
Insomma, l’Inter
ha bisogno di investire ancora in giocatori di alto livello per ritornare
grande?
“Sì, anche se io mi arrabbio moltissimo con
questo maledettissimo fair play finanziario, quando guardo Barcellona e Real
Madrid che spendono e spandono, comprano i migliori calciatori e nessuno dice
niente. L’attenzione a salvaguardare i bilanci societari è essenziale, ma è importante
che la legge valga per tutti. Questo, per dirti che l’Inter ha ancora bisogno
del campione che faccia la differenza. Come una volta. Come quando si vinceva.”
Senti
Ombretta, per finire. Togliendo per un attimo la mano dal tuo cuore interista,
quanto ti manca la presidenza di Moratti?
“Tantissimo. Sai, se tu facessi questa
domanda a qualsiasi altro tifoso dell’Inter ti risponderebbe allo stesso modo.
Questi cinesi sono la continuità, ma la storia romantica di un calcio interista
che ci ha emozionato entrando nell’anima, beh, quella la dobbiamo soltanto alla
famiglia Moratti perché ha rappresentato il glorioso passato nerazzurro.”
Salvino
Cavallaro
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