TORINO, CAIRO TRA EDITORIA, CALCIO E TELEVISIONE


E sono tre. Urbano Cairo compra il canale televisivo La7 dopo essere già azionista di maggioranza della Cairo Communication e del Torino Calcio
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10/03/2013 -

E sono tre. Urbano Cairo compra il canale televisivo La7 dopo essere già azionista di maggioranza della Cairo Communication e del Torino Calcio. Dopo avere acquistato La7 da Telecom, l’imprenditore alessandrino ha dichiarato: “Ho preso una patata bollente”. Certo, diciamo noi, con un solo milione di euro che cosa voleva prendere di più? Ma Cairo è abituato a certe imprese “impossibili”, lo stuzzicano, gli piacciono, gli provocano adrenalina, perché lui va sempre alla ricerca dell’affare a poco prezzo per poterlo poi rivalutare nel tempo. Fece così anche nel 2005, allorquando si fece avanti per l’acquisto del Torino Calcio che, dopo il fallimento subito dalla gestione di Franco Cimminelli, sembrava ormai proiettato inesorabilmente alla deriva di una gloriosa e leggendaria storia. Ebbene, Cairo consigliato dall’allora sindaco di Torino Chiamparino e da alcuni suoi legali di fiducia, non ci pensò neppure un attimo e stilò un affare che, ancora oggi, gli ha prodotto fama, immagine e grandi introiti sul fatturato della sua azienda principale e cioè: La Cairo Editore. A memoria, francamente, non ricordiamo un’ascesa così importante della sua azienda prima che comprasse il Torino Calcio, anzi crediamo proprio che pochi sapessero davvero chi fosse Urbano Cairo. E così, oggi, continua la sua espansione imprenditoriale con il nuovo acquisto de La7, l’ex azienda di Telecom che naviga in acque difficili per avere chiuso il bilancio 2012 in forte passivo, nonostante l’esponenziale numero di ascolti e l’incremento della pubblicità già gestita dalla Cairo Communication. Certo, adesso Cairo dovrà in qualche modo attorniarsi di persone di fiducia, tralasciando quella sua tendenza di accentratore di ogni cosa. Gestire tre aziende di così larga importanza e così diverse dal punto di vista della tipologia del prodotto finito, richiederà un’attenta organizzazione e una candidatura di cervelli all’altezza della situazione. Cairo invoca al nuovo governo (ma dov’è?) la legge sul conflitto d’interessi, proprio adesso che lui si trova in mezzo a tre grandi interessi di parte da gestire. Egli afferma che, suo malgrado, a La7 si dovranno chiudere alcuni rubinetti aziendali, che non vuol dire diminuzione di personale ma più semplicemente, una migliore e più corretta gestione delle spese superflue. E’ stata anche garantita la conferma dei colossi portanti de La7, e cioè, Crozza, Mentana, Santoro, Bignardi e tutti quei programmi che costituiscono il fiore all’occhiello della rete televisiva. Il primo obiettivo, dunque, è risanare i conti e aprire La7 al target di donne tra i 25 e i 40 anni. Cairo assicura anche che non ci saranno nuovi partner al suo fianco e che il nome di Diego Della Valle non è mai stato preso in considerazione. Ma la cosa che ci sembra più interessante è che Urbano Cairo ha dichiarato che intende confermare l’attuale linea editoriale nel rispetto della libertà di espressione e pluralismo, che considera una caratteristica della rete apprezzata da tutti. Siamo sicuri che Cairo non farà più gli errori che fece all’inizio dell’acquisto del Torino Calcio, allorquando pur nell’indiscussa capacità di manager dell’editoria, volle caparbiamente entrare nell’azienda calcio con la presunzione di saper amministrare da solo un settore che nulla ha a che fare con la sua principale attività di editore. Il calcio è un’altra cosa, un’altra azienda che deve essere condotta con capacità di settore e conoscenza approfondita della materia calcistica. I primi anni da presidente del Torino, infatti, sono stati negativi e sterili di risultati che hanno visto altalenare in maniera pericolosa e costante il Torino tra la serie A e la B. Oggi il Toro, può vantare una migliore organizzazione interna anche grazie al presidente Cairo che, dopo aver capito di doversi fidare di figure che conoscono meglio di lui il calcio, si è messo in una situazione più defilata ma non per questo meno importante. Una struttura società maggiormente consona al calcio e, i risultati, cominciano a essere sotto gli occhi di tutti. Presumiamo che da questa esperienza, Urbano Cairo tragga sicuramente delle riflessioni e che anche con La7 cercherà d’individuare le figure capaci di indirizzarlo a dovere nel campo della gestione televisiva. Vedremo cosa accadrà. Certo i tifosi del Toro sono preoccupati perché temono che il presidente Cairo possa distrarsi da quello che è il progetto della società granata, ma egli ha già fatto sapere che continuerà il suo lavoro affinché le tre “sorelle”, pur così diverse tra loro, possano rappresentare l’esempio gestionale di una qualità aziendale che porterà a grandi risultati. Sarà così? I tifosi del Toro sono avvertiti. Noi speriamo che non si tratti di sole chiacchiere!

Salvino Cavallaro     


 

Salvino Cavallaro