CHAMPIONS, NON BASTA IL 4 A 2 DELLA ROMA SUL LIVERPOOL


Quando nel calcio hai un budget inferiore
alle altre contendenti europee, ti classifichi tra le prime quattro squadre di
Champions League e sfiori la finale anche a causa di certi errori arbitrali,
allora possiamo parlare di una grande squadra. E’ la Roma di Eusebio Di
Francesco, un allenatore capace di motivare la sua squadra rendendola compatta
dal punto di vista tattico e anche nei rapporti di spogliatoio. Contro il
Liverpool, nella seconda semifinale di ritorno, la Roma per andare in finale avrebbe
dovuto fare 3 gol senza subirne nessuno. Purtroppo, nonostante il risultato di
4 a 2 a favore della Roma, in finale ci va il Liverpool di Jurgen Klopp. Ma
nell’analisi di una partita a due facce, c’è da considerare una serie di
concause che hanno negato ala Roma di partecipare alla finale di Kiev. Infatti,
a un primo tempo in cui si sono evidenziati alcuni imperdonabili errori da
parte dei giocatori giallorossi, uno su tutti il passaggio scriteriato di
Nainggolan verso la trequarti della propria metà campo che ha praticamente
regalato a Mané il vantaggio per il Liverpool, è seguito un secondo tempo in
cui la Roma, pur manifestando grande convinzione e determinazione, ha dovuto
cedere le armi dinnanzi agli errori dell’arbitro che in ben due occasioni ha
negato il rigore ai padroni di casa. Peccato davvero, perché la squadra di Di
Francesco nei confronti del Liverpool ha totalizzato 24 tiri di cui 6 in porta,
il 61% di possesso palla e 7 calci d’angolo contro i 3 della formazione
inglese. Un quadro molto chiaro di una grande voglia di finale giallorossa, in
uno stadio colmo fino all’inverosimile e capace di spingere la propria squadra
con il cuore oltre l’ostacolo. Ma, come dicevamo pocanzi, nonostante la
doppietta di Nainggolan arrivata tra il 41mo e il 48mo della ripresa, il gol di
Dzeko e l’autorete di Milner, la Roma ha dovuto amaramente arrendersi a un
avversario che ha fatto vedere le cose migliori in casa, ma che all’Olimpico di
Roma, nonostante le sviste dell’arbitro Skomina, è apparsa assai lontana dalla
sua fama di squadra che sa adottare un gioco brillante e redditizio.
Insufficiente la prestazione di Salah, mentre Firmino ci è parso il migliore
della squadra ospite. Dunque, l’amaro verdetto della partita non può certamente
cancellare il meritevole percorso della Roma in questa Champions League 2017 – ’18,
anche in considerazione del fatto che la squadra di Di Francesco è partita in
terza fascia ed ha superato squadre come l’Atletico Madrid, FK Qarabag, Chelsea,
Shakhtar e Barcellona. Niente male per una squadra che all’inizio, nessuno dava
per destinata alla semifinale con reali possibilità di giocare la finale di
Kiev. Eppure i giallorossi hanno dimostrato con il gioco, il carattere e la
volontà, di potere competere con le squadre più forti d’Europa senza mostrare
alcun atteggiamento reverenziale. Possiamo dunque dire in tutta tranquillità,
che la squadra di Di Francesco ha intrapreso la strada giusta per migliorarsi
ancor di più in Campionato e in Champions. Adesso l’aspetta un ultimo trittico
di gare di campionato, in cui deve conquistare quella terza o quarta posizione
che le consentirebbe di partecipare alla scalata di quella finale di Champions
che quest’anno le è sfuggita per un soffio.
Salvino
Cavallaro