E siamo arrivati all’antivigilia del derby
milanese numero 169. C’è chi dice che vincerà l’Inter e c’è chi è convinto che
prevarrà il Milan. Ma al momento chi ha vinto davvero è lo stadio Meazza, che
da giorni è già tutto esaurito. Domenica sera, infatti, ad assistere al derby meneghino
ci saranno 78 mila spettatori per un incasso che sfiorerà i 5 milioni di euro.
Questi dati sono emblematici di un’attesa rinnovata per questo derby che ormai
da troppo tempo vive di ricordi. Le due squadre della città lombarda, hanno
infatti vissuto lunghi periodi gloriosi che si sono manifestati attraverso i
grandi trofei conquistati in campo nazionale e internazionale. Poi c’è stata
una sorta di lungo periodo in cui le due società milanesi non hanno più saputo
ritrovare il bandolo della matassa per primeggiare. Le cause? Sono davvero
tante e tra queste c’è da considerare la fine di un ciclo dovuto anche a
travasi di vecchie e nuove proprietà arrivate dalla lontana Cina. E allora
tutti a rimpiangere i Moratti e i Berlusconi, ineguagliabili condottieri e
straordinari amministratori che hanno fatto grande l’Inter e il Milan. Oggi c’è
una timida ripresa d’interesse per il calcio meneghino, prova ne è questa
grande attesa per un derby che giunge in un momento in cui l’Inter si trova a
16 punti in classifica, occupando la terza posizione alle spalle di Juventus e
Napoli, mentre il Milan che di punti ne ha 12, si trova a condividere la sua decima
posizione con Genoa e Torino. E mentre la squadra di Spalletti nelle ultime
partite ha dimostrato più continuità di gioco e risultati, la squadra di
Gattuso sta cercando ancora la sua vera identità. Tutti parlano del derby di Icardi
e Higuain, noi pensiamo che sarà invece l’incontro delle due squadre milanesi
che hanno ripreso a guardarsi in cagnesco dal punto di vista sportivo. Forse
questa è la vera novità del 169esimo derby della Madonnina, in cui si ritrova quello
spirito calcistico che fa di ogni derby una partita a sé. Nessuno ci sta a
perdere, nessuno vuole sorbirsi gli sfottò del dopo derby nei bar, nei luoghi
di ritrovo o di lavoro. E’ il fascino di una partita che divide le due curve
con particolare orgoglio cromatico; da una parte i nerazzurri e dall’altra i
rossoneri, tutti pronti a sostenere che la Milano calcistica storicamente gli
appartiene. Ma alla fine c’è il campo con il suo verdetto finale, con le due
squadre che si contenderanno attraverso il gioco e i gol quella vittoria che
ingigantirà i meriti dei vincenti e deprimerà oltremodo i perdenti. Perché? Semplicemente
perché questo derby meneghino ha ritrovato i suoi antichi valori del football
milanese, in cui una squadra vuole prevalere sull’altra per soddisfare il
proprio tifo di appartenenza. D’altra parte, come dicevamo pocanzi, Milano è sempre
stata la scala del calcio, proprio perché ha avuto due squadre competitive in
campo nazionale e internazionale. Inter e Milan si sono sempre spartite una
grande fetta del football che conta, forse anche per questo motivo il derby di
Milano storicamente ha assunto i connotati di una gara ancor più importante delle
altre stracittadine d’Italia. Dunque, l’attesa del 169esimo derby di Milano si
fa sempre più febbricitante. Come una volta, come quando Mazzola e Rivera sono
stati gli artefici principali di una continuità che ha dato il sapore principe
alla sfida tra Inter e Milan.
Salvino
Cavallaro
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