GLI AZZURRI COMINCIANO A PREOCCUPARE


In questi tempi di preparazioni
calcistiche all’imminente mondiale di calcio che il prossimo 12 giugno aprirà i
battenti in Brasile, si moltiplicano le partite amichevoli. L’Inghilterra,
nostra prossima avversaria, sembra procedere tra luci e ombre, mentre già molto
in forma sembrano essere l’Uruguay di Cavani, l’Argentina e il Cile. Gli
azzurri invece preoccupano abbastanza, dopo gli squallidi pareggi ottenuti con
Irlanda e Lussemburgo. Mentre il match contro l’Irlanda poteva essere visto
come calo psicologico dovuto agli infortuni di Montolivo e Aquilani (poi
ripresosi alla grande da una brutta botta alla tempia), la partita contro il
Lussemburgo ha offerto alcuni spunti tattici che ci lasciano davvero perplessi.
A Perugia gli azzurri segnano in apertura con Marchisio e nella ripresa due
traverse colpite rispettivamente da Candreva e Balotelli, si sono anteposte al
clamoroso pareggio di Chanot. Lo schema tattico iniziale disegnato dal C.T.
Prandelli in previsione della partita contro l’Inghilterra, prevede il 4-1-4-1 con
De Rossi davanti alla difesa in fase di interdizione, che diventa poi un
4-1-3-1-1 quando si attacca, per effetto della ripartenza d’azione che inizia
proprio dal romanista. Uno schema tattico confusionario, difficile da assorbire
in tempi così brevi e in un centrocampo in cui Pirlo e Verratti mal si
combinano in fase di regia. Più ordine abbiamo visto nella ripresa, in cui
l’entrata in campo di Cassano, l‘uscita di Verratti e il ritorno in posizione
centrale di centrocampo di Pirlo, hanno dato maggiore influsso al gioco
d’attacco diventato più verticalizzato. Balotelli, che centravanti puro non è,
ha bisogno di un aiuto in attacco. Non può essere certamente il pur bravo
Marchisio, (che nel primo tempo è apparso più attaccante che centrocampista),
ad aiutarlo. Pensiamo che Prandelli debba ritornare al più collaudato 3-5-2,
con i tre giocatori della difesa juventina, il centrocampo a cinque che prevede
Darmian e De Sciglio come esterni, De Rossi, Pirlo, Marchisio in posizione
centrale e, in avanti, Immobile (o Cerci) e Balotelli. Siamo convinti che
questa squadra avrebbe maggiore intesa tattica, più ordine, e sarebbe più
affidabile sia in fase di interdizione che di attacco. Certo che pareggiare in
casa contro una Nazionale che non rientra neanche tra le prime 100 squadre del
ranking Fifa non è certamente positivo dal punto di vista dell’immagine e della
presentabilità nel calcio mondiale. Tuttavia, la speranza di un campionato
mondiale ad alti livelli deve rincuorarci, proprio perché in passato in questa
fase di preparazione abbiamo sempre pareggiato con squadre inferiori alla
nostra Nazionale, ricavandone immancabili polemiche. Intanto, domani si parte
alla volta del Brasile. Il tempo delle prove è finito, adesso Prandelli deve
trarre le conclusioni, deve avere necessariamente le idee più chiare.
Salvino
Cavallaro