THE 42 FOOTBALL ACADEMY, TRA DIVERTIMENTO, ETICA E FAIR PLAY


“Il
calcio mi ha dato molto e credo sia giusto ripartire dalle origini: The 42
Football Academy vuole ripartire dal calcio di una volta, con istruttori
qualificati che sappiano educare e coinvolgere tutti, prima ancora di insegnare uno stop o un tiro in
porta”. A parlare è Federico
Balzaretti che vanta 16 presenze con la maglia azzurra tra il 2010 e il
2013 e che dopo un lungo infortunio che lo tiene lontano dai campi di calcio da
undici mesi, ha maturato l’idea, assieme al Tennis Club Parioli di Roma che
ospita i corsi, di aprire una scuola calcio per bambini dai 3 ai 12 anni. Fin
qui nulla di strano, visto che iniziative di questo genere pullulano in tutta
Italia. Ma l’idea di Balzaretti ha qualcosa di diverso, di singolare, che si
identifica nel suo amore per il calcio e per i bambini in particolare. C’è poi
una forma romantica fatta di ricordi personali, mentre si manifesta ancora vivo
in lui quel giorno in cui suo padre lo prese per mano e lo portò al campo
Filadelfia per iscriverlo ai primi calci del Torino F.C. Impossibile
dimenticare quel momento, quell’emozione unica che ha rappresentato l’inizio di
una lunga e fortunata carriera di calciatore. Noi, che siamo testimoni dei suoi
trascorsi per averli vissuti attraverso una lunga e interessante intervista
registrata su cd, possiamo dire che per Federico non è stato facile il percorso
iniziale nel settore giovanile del Torino, allorquando venne momentaneamente
penalizzato per il suo fisico gracilino. Una mancanza di robustezza muscolare che la natura
tardava a fargli arrivare. Furono giorni terribili per lui, giorni in cui stava
maturando l’idea di smettere con il calcio. Suo padre lo incoraggiava e
insisteva a non abbattersi e di continuare a giocare, perché, secondo lui,
Federico possedeva delle qualità tecniche tali da non trascurare. Poi, come per
incanto, trovò un allenatore che gli diede fiducia. Seppe lavorare sul suo
fisico in crescita ma, soprattutto, sul suo cervello, ridandogli quell’autostima persa per
strada. Federico rifiorì, s’impossessò del ruolo di terzino sinistro e fu
titolare e poi capitano della Prima Squadra del Torino fino a quel fatidico
anno 2005, in cui si consumò il fallimento della società granata. Il resto è
storia recente che conoscono tutti. Certo, ripensandoci, possiamo davvero dire
che la storia di Federico Balzaretti si può accostare ad una favola, un sogno
diventato realtà, che oggi, memore dei suoi trascorsi fortunati, ripropone alle
nuove generazioni di bambini. Sembra incredibile il fluire veloce della vita
che si tramanda da padre in figlio, da generazione in generazione. Cambiano le
tecnologie, cambiano certi usi e modus vivendi, ma la storia è sempre la
stessa, fatta di legittime ambizioni e sogni a cui devi credere per dare un
senso alla vita stessa. E così nasce The 42 Football Academy, una filosofia di
calcio per bambini, in cui l’attenzione si accentra sull’insegnamento e il
divertimento, lavorando quotidianamente per il raggiungimento di obiettivi e
motivazioni. L’istruttore non trasmette esclusivamente delle conoscenze, ma
stimola un percorso personale lasciando che ogni ragazzo esprima sé stesso
attraverso il gioco. Così, ogni esercizio è spiegato nei dettagli per rendere
il gioco dei bambini consapevole. Ma c’è poi un altro obiettivo da raggiungere in
The 42 Football Academy che Balzaretti spiega così: “Il nostro obiettivo non è formare calciatori, perché l’attenzione è
tutta sull’insegnamento, sull’etica, sul fair play e non ultimo sul
divertimento. Il calcio è la metafora della vita, e quando usciranno da questa
Academy a 12 anni, a prescindere dal lavoro che faranno, i bambini porteranno
con loro il bagaglio di conoscenze apprese in questa scuola”. Ed è questo il vero focus, e cioè formare
attraverso lo sport gli uomini di domani. Che diventino calciatori o che
facciano altro nella vita. La scuola, che sta già avendo un notevole successo
di iscritti (150 bambini sono già all’opera), si avvale di un nutrizionista e di
un docente di psicopedagogia del settore tecnico di Coverciano, nel nome di
Aldo Grauso. E’ bello sentire dire da Balzaretti che questa idea non nasce dai
suoi undici mesi di inattività che mettono in dubbio il suo futuro di
calciatore, ma più semplicemente si materializza dall’amore di educare i
bambini, attraverso la magia che nasce spontanea dal divertimento di rincorrere
un pallone. Una scuola calcio voluta fermamente anche da tutta la sua famiglia,
da sua moglie, l’etoile Eleonora
Abbagnato dalla quale aspetta il secondo figlio ed è il quarto per il
calciatore. E poi, il nostro augurio sincero di chi ha vissuto l’escalation
professionale e umana di Federico Balzaretti, si accompagna idealmente ad un
abbraccio che racchiude un Ad Maiora beneaugurante per la sua vita futura.
Salvino
Cavallaro