ATTENZIONE, EDERA È DA TORO


Dopo non aver trovato spazio un anno fa nelle
fila del Venezia e del Parma, adesso tutti scoprono Simone Edera. 21 anni appena compiuti, il gioiellino granata che è
stato protagonista nella Prima Squadra del Toro in occasione delle due vittorie
ottenute contro la Lazio in Campionato e con la Roma in Coppa Italia, adesso è
diventato improvvisamente il desiderio di Crotone,
Sassuolo, Cagliari e Verona. Com’è giusto che sia, sarà Walter Mazzarri a
decidere se l’ex Primavera del Toro debba essere ceduto in prestito oppure
tenuto per effettiva necessità di un attaccante che possa essere utile nella
sostituzione di Niang o Belotti. Il ragazzo ha ottime qualità
tecniche, sa partire da lontano con capacità di saltare l’avversario in
velocità e, soprattutto, vede la porta e la inquadra con estrema facilità. Il
gol è la sua specialità, così com’è giusto che sia per gli attaccanti di razza
che sanno essere egoisti quel tanto che basta per essere utili alla squadra. A
nostro avviso sarebbe un errore allontanare il gioiellino granata anche solo
temporaneamente, perché ha bisogno di crescere e fare esperienza proprio tra le
fila del Toro che è il suo ambiente ideale. Edera è un “puledrino” di razza e
non si sbagli a non dargli affidamento, perché siamo certi che questo ragazzo
che ha l’argento vivo addosso non deluderà coloro i quali crederanno in lui. Mediti
bene il presidente Cairo perché questo Simone Edera sarà il vero attaccante del
dopo Belotti, capace com’è di mettere scompiglio tra le difese avversarie e
fare gol con la partecipazione della squadra. E poi vedrete come lieviteranno a
dismisura le sue quotazioni. Si rifletta dunque attentamente prima di cedere anche
solo in prestito Simone Edera, perché può tornare utile a Mazzarri. 21 anni nel
calcio possono sembrare pochi, ma non è sempre così per tutti. E’ un fatto
personale, ma anche di ambiente in cui il ragazzo si trova ad essere gestito
attraverso le persone giuste. A nostro parere il gioiellino granata è da
coltivare e seguire con attenzione, proprio in considerazione di un calcio che
ha sempre più bisogno di valorizzare il proprio settore giovanile, a discapito
di quell’esterofila pallonara che spesso è apportatrice di molta mediocrità.
Salvino
Cavallaro