IL DERBY DI UNA MILANO CHE RITORNA A ESSERE LA SCALA DEL CALCIO


Era il derby più bello d’Italia, ma per molti
anni non lo è stato più. Da quest’anno, invece, la stracittadina milanese
sembra aver rinvigorito il suo fascino naturale, anche se, diciamolo pure,
parla cinese. I dati statistici parlano chiaro e ci informano che la partita di
domenica sera 15 ottobre, sarà trasmessa da quaranta broadcaster in 180 paesi,
mentre sulle tribune di San Siro saranno presenti 78.328 spettatori con un
incasso record di 4 milioni e 500 mila euro. L’attesa è ritornata a essere
spasmodica, com’è giusto che sia per quella scala del calcio italiano che ha
visto passare nel tempo fior di campioni. E’ quindi il derby del riscatto,
della remuntada, dell’orgoglio meneghino e delle emozioni ritrovate, perché “Milan l’è semper on
gran Milan”.
E anche la “bela
Madunina” finalmente se la ride, lassù, in alto, dove ha atteso pazientemente
questo momento di ripresa pallonara milanese. Che strano il destino però, se pensiamo
che i Moratti
e i Berlusconi che
hanno fatto grande il calcio meneghino per tanti anni, con la passione e il
cuore di chi tifa da sempre nerazzurro e rossonero, adesso Milano si riprende
pian piano il posto che gli compete, anche grazie ai cinesi venuti da lontano e
vogliosi di investire per guadagnarci sopra. In tutto questo non crediamo che
ci sia cuore e passione legata a Milan e Inter, piuttosto pensiamo ad
investimenti legati a un business studiato freddamente a tavolino. Il Milan nel
mercato estivo ha speso tantissimo e cambiato nove undicesimi dei giocatori che
fanno parte della squadra titolare. I cinesi dell’Inter, invece, si sono
dimostrati (gioco forza) più concreti e meno spendaccioni, anche perché devono
far fronte a un bilancio da risanare per spese sostenute nell’anno precedente.
Tuttavia, i risultati nel calcio parlano chiaro e, fino ad oggi, ci danno
chiare indicazioni su un Milan in evidente difficoltà sotto l’aspetto del gioco
e dei risultati, mentre l’Inter di Spalletti sembra finalmente aver trovato
quell’equilibrio di squadra e società che ha cercato per tanti anni, troppi
anni di continue delusioni per i suoi tifosi e per tutto l’ambiente nerazzurro.
E adesso in casa Milan c’è già qualcuno che pone illazioni sul futuro di
Montella, cui si addebitano tutte le responsabilità di un inizio di campionato
deludente. Non sappiamo quanto ci sia di vero in tutto questo, tuttavia, già in
tempi non sospetti avevamo sostenuto la tesi che nel calcio, chi rivoluziona l’assetto
della squadra in un processo di rinnovamento, deve pazientare ( poco o tanto
tempo) per poter ritrovare l’amalgama di squadra, l’assetto tattico e tecnico
che non può essere immediato. I nerazzurri, invece, grazie ai motivi
sopraesposti hanno cambiato con giudizio, rinforzando il centrocampo che con l’avvento
di Spalletti appare più quadrato, magari non bello da vedersi per i cultori del
calcio spettacolo, ma sicuramente redditizio sotto l’aspetto dei risultati. Il
gioco verrà, come verrà pure la perfetta coordinazione tra i vari reparti; di
questo ne siamo sicuri, perché conosciamo Spalletti e il suo metodo di lavoro
serio e preparato che gode di molti anni di esperienza. E non è un caso che all’inizio
di campionato abbiamo pronosticato un’Inter da podio. Comunque, step by step, perché
adesso bisogna pensare al derby che resta sempre una partita particolare che
sfugge a ogni pronostico. Ma ciò che conta è che la Madunina de Milan, lassù,
in cima al Duomo, è ritornata a sorridere per quel suo calcio che pensava
perduto e che invece è ritornato a interessare il mondo.
Salvino
Cavallaro