LA CITTÀ DELLA MOLE È PRONTA PER LA FESTA BIANCONERA


La Torino bianconera prepara la
festa del terzo scudetto consecutivo dell’era Conte. Nelle strade, nei negozi,
nei bar, nei locali pubblici, si avverte la smania di un giorno di festa che
sta per arrivare. Persino il lento fluire del Po, passando tra la zona di
Moncalieri e i Murazzi, sembra avere un’armonia diversa, insolita. C’è
l’orgoglio dell’antica capitale d’Italia con i suoi musei, con la Mole
Antonelliana che in questi giorni di cielo terso, sgombro completamente da
nuvole minacciose che lasciano il posto all’immenso chiarore del sole, sembra
ancor più bella del solito. E’ qualcosa che sfugge alla prassi della
semplice conquista di uno scudetto, è
qualcosa di diverso al quale gli juventini non si abituano mai. Dopo l’ultima
partita di campionato che la Juve disputerà allo Juventus Stadium contro il
Cagliari, sono previsti i festeggiamenti di rito all’interno dello stadio e poi
tra le vie cittadine di Torino, con l’ausilio di quel pullman decappottato che
accompagnerà la squadra al completo. Eppure, nonostante che per i bianconeri si
tratti della terza festa dello scudetto consecutivo, sembra sempre come fosse
la prima volta. Le bandiere al vento, i suoni, i frastuoni per le vie del
centro della città sabauda solitamente silenziosa, discreta ed elegante, si
adatta al momento di euforia irrefrenabile imposto da un qualcosa che non può
certamente essere silenziosamente assordante. Buffon, capitano della squadra
bianconera, alzerà al cielo il 32esimo scudetto vinto sul campo e il 30esimo
ufficiale del dopo calciopoli. E non importa se non si sa ancora se Conte
resterà alla Juve, se il presidente Andrea Agnelli ha dichiarato a chiari lettere
che alla Juve nessuno è indispensabile, neanche lui. Ciò che importa al popolo
bianconero che convergerà a Torino da ogni parte d’Italia è la festa, è la
voglia di far passare i messaggi di un orgoglio capace di una fede calcistica
che si materializza nei tanti record che stanno scrivendo una storia indelebile
da tramandare alle generazioni che verranno. Per questo la Torino bianconera è
in ansia, scalpita nell’attesa di un pomeriggio domenicale che gli appartiene e
che va oltre ogni polemica e invidia di chi assiste con il pensiero che in
fondo questo pomeriggio di festa non lo vive più da molti anni. Ma Torino,
quella città antica e nobile che non ama il chiasso e il frastuono delle
esteriorità, adesso si sta abituando a un appuntamento annuale capace
di destarla persino dal suo antico essere. Da Corso Vittorio Emanuele, proseguendo
per Via Roma, Piazza San Carlo, Piazza Castello, Via Cernaia, Via Po, Piazza
Vittorio Veneto che si affaccia nel magico polmone verde della collina
torinese, domenica pomeriggio si vestirà di bianconero con l’orgoglio di una
festa che gli appartiene, a prescindere da ogni altra cosa. Fervono dunque i
preparativi di questa vigilia ammantata di ansia, ma anche di tanta
riconoscenza verso una squadra che nonostante certe piccole delusioni europee,
inorgoglisce i suoi sostenitori per mille altri motivi.
Salvino
Cavallaro