BAVA – COPPITELLI, UN’ACCOPPIATA VINCENTE


Nel calcio ci sono storie e
personaggi che spesso fanno parlare di sé per concretezza. Una sorta di teoria
delle poche parole e pochissime immagini promozionali, cui si crede fermamente
per respingere gli inutili orpelli e centrare con le vittorie ciò che è essenziale.
Eppure, nell’era in cui l’immagine mediatica fa volare anche i più mediocri,
c’è ancora quell’angolo nascosto di capacità professionale del quale ci si
ricorda soltanto quando accade qualcosa di eclatante. Massimo Bava è il responsabile del Settore Giovanile del Torino
calcio. Promosso in questo prestigioso incarico nel 2012, allorquando Antonio Comi divenne direttore
generale, Massimo Bava in questi anni ha svolto un ottimo lavoro fatto di
qualità e attente situazioni tecniche, che l’hanno portato a vincere diversi
trofei e lanciare molti giovani tra i professionisti. Uno scudetto Primavera che mancava al Torino dal 1992, una Supercoppa
Italiana e una Coppa Italia vinta l’altro giorno a San Siro contro il
Milan, rappresentano per Bava un Palmarès di grande prestigio. Senza
dimenticare la conquista di uno scudetto
Berretti, un trofeo “Beppe Viola” e un trofeo “Maggioni – Righi” vinti con gli Under 17, che fanno da
splendida cornice a un lavoro costante di chi conosce questo mondo del Settore
Giovanile in cui la capacità di sapere
aspettare certi giovani promettenti, si interseca alla perfetta
collaborazione di uno staff capace di interagire per il bene della stessa
società. E, visto che il contratto di Massimo
Bava è in scadenza, pensiamo davvero che il presidente Cairo non abbia
dubbi non solo a rinnovarglielo ma anche a ritoccarlo dal punto di vista
economico. Ma dicevamo delle capacità oggettive di Bava nel sapere scoprire i
talenti. Si chiamino Simone Edera,
Bonifazi o Barreca, emerge sempre l’essenzialità di un lavoro d’equipe
fatto quasi in sordina, che fa pensare a un ambiente in cui si lavora sodo e
senza tanti squilli di tromba. Ma tra i tanti personaggi che in questi anni Massimo Bava ha voluto al Settore
Giovanile del Torino, c’è quell’enfant prodige delle panchine giovanili
italiane che risponde al nome di Federico
Coppitelli. Un 33enne chiamato non a caso per sostituire la dipartita di
Moreno Longo, che ha subito dato una sua impronta ben precisa a una squadra
Primavera granata che è ben allenata dal punto di vista tecnico e tattico,
capace di mettere in rilievo un gruppo che appare coeso in campo e nello
spogliatoio. E non è un caso che la squadra di Coppitelli abbia vinto la Coppa
Italia e stia facendo molto bene anche in Campionato. Non esistono ottimi
risultati nel calcio se non c’è alle spalle un lavoro continuo,
professionalmente capace nella conoscenza dei propri atleti a disposizione e
nei dettami di una società che si prefigge degli obiettivi da raggiungere. E Federico Coppitelli, dopo avere
allenato a Frosinone e nelle giovanili della Roma, è subito entrato in sintonia
con il mondo Toro del quale ha subito sposato la gloriosa storia del Settore
Giovanile e del Grande Torino. E così, con il desiderio di non deludere mai Massimo Bava che ha scommesso su di lui
fin dall’inizio e con la gratitudine e l’orgoglio di lavorare per il bene della
Squadra Primavera del Torino, nel 2016 Coppitelli comincia in tutta umiltà a
sentire i palpiti dell’ambiente granata, su quella vittoriosa panchina che era
stata di Moreno Longo. Oggi, a distanza di due anni, con la vittoria in Coppa
Italia, Federico Coppitelli ha
coronato il suo sogno che sa di partenza e non di arrivo. E’ il premio a un
lavoro non sempre facile da gestire e dove i risultati sono sempre il frutto di
un lavoro instancabile, capace di crederci in tutto e senza precludere nessun
obiettivo da raggiungere. Noi, siamo stati testimoni oculari dell’attento
lavoro di Coppitelli e del suo staff, in un allenamento fatto in quel di
Rivalta . Era un limpido pomeriggio di inizio d’autunno, in cui anche se non si
potevano prevedere certi prestigiosi risultati raggiunti in seguito, già si
respirava l’aria della serietà professionale in un gruppo di ragazzi attenti e
mai svogliatamente disamorati di ciò che gli veniva impartito dal proprio
allenatore. Da qui è nata la nostra percezione di un futuro prodigo di
soddisfazione per mister Coppitelli, per il suo staff e per i suoi ragazzi.
Ebbene, con il senno di poi possiamo dire di non esserci sbagliati, perché
troppo evidente era apparsa l’essenzialità di crederci. Dunque, quella Coppa
Italia che i ragazzi del Toro hanno alzato orgogliosamente al cielo, non è
altro che l’inizio di un percorso magistralmente diretto da Massimo Bava, da mister Coppitelli e da tutta una serie di persone che lavorano
quotidianamente in quel Settore Giovanile del Torino Calcio, che da sempre si
fregia di grande prestigio.
Salvino
Cavallaro