CAIRO ESONERA MIHAJLOVIC, MA LA DECISIONE APPARE TARDIVA.


Ma quanto tempo c’è voluto prima di maturare
una decisione che si doveva prendere subito dopo la deludente partita casalinga
contro il Verona. Adesso verrebbe proprio da dire: “Meglio tardi che mai”. Tuttavia,
anche se il Toro si trova a soli tre punti sotto la possibilità di rientrare ad
acquisire un posto in Europa, ci sembra un po’ difficile che possa raggiungere
l’impresa nonostante ci sia ancora da giocare tutto il girone di ritorno. Il
nuovo tecnico della squadra granata sarà Mazzarri, ex allenatore di Napoli e
Inter che manca dal calcio italiano dal 2014. Per lui è già pronto un contratto
da firmare che lo legherebbe al Toro fino al 2020. Dunque, almeno per il momento
scadrebbe l’dea di una figura di allenatore traghettatore, ossia il desiderio
di poter arrivare a fine campionato per potere ingaggiare Gasperini, il
quale è ancora legato contrattualmente all’Atalanta. Il Gasp, si sa, è un
pallino di vecchia data di Cairo, tuttavia, in situazioni di così impellente
emergenza non era possibile affidare la squadra ad altro allenatore più
disponibile di Mazzarri. Adesso si spera che con l’avvento del nuovo tecnico il
Torino ritrovi il gioco, ma soprattutto quella tranquillità perduta. Con
Mihajlovic si perde un personaggio vulcanico e imprevedibile sotto l’aspetto
caratteriale, che in 18 mesi di permanenza in granata non è mai riuscito a dare
un gioco di squadra vero e proprio. Un Toro sempre a spizzichi e piccoli
bocconi, in cui si è evidenziato il comportamento di una squadra mediocre che
fino all’anno scorso veniva camuffato dai gol del gallo Belotti, ma che quest’anno
a causa del suo lungo infortunio non è stato più possibile nasconderne l’evidenza.
Storie di un Toro in cui si crede ancora nello storico cuore, ma che ormai in
un calcio moderno concepito in modo cinico e non più romantico si vorrebbe più
attuale nella mentalità e nelle ambizioni sorrette da una giusta programmazione.
Adesso si volta pagina e si spera nell’avvento di Mazzarri, il quale, pur non
avendo fatto grandi cose nella Premier League inglese, ci si augura possa dare
un’impronta tecnica e tattica a un Toro che ancora oggi aspira ad entrare in
Europa. La squadra può vantare due ottimi portieri, una difesa accettabile, un
centrocampo ancora da registrare ma non meno valido delle squadre di seconda
fascia, e un attacco che può contare sulle prestazioni in recupero di Belotti,
del giovane Edera e di un Niang che potrebbe essere ceduto per far posto ad un
attaccante di maggiore affidamento. Vedremo cosa accadrà in questo mese di
gennaio in cui si apre il mercato invernale. Intanto, il primo passo importante
è stato fatto! Adesso si proceda con il rinnovamento che deve essere caratterizzato
da un ambiente più sereno e dal recupero di un’immagine di società il cui stile
è stato spesso messo in discussione a causa dei comportamenti non sempre
esemplari del suo ex allenatore.
Salvino
Cavallaro