Spesso siamo stati tra i
detrattori di Mihajlovic, non certo per partito preso ma crediamo a ragion
veduta, visti i risultati di un Toro che non ha mai dato l’impressione di
mostrare gli attributi. Ma questa volta, al Meazza contro l’Inter, abbiamo
ammirato una squadra capace di fare una partita di sostanza e anche di grande
acume tattico, nel contrastare un avversario che alla vigilia era dato favorito
da tutti. Con il rientro di Belotti, già domenica scorsa contro il Cagliari si
è notata la tendenza tattica al ritorno del 4-3-3, che l’anno scorso aveva
apportato buoni risultati. Così il Miha ha optato per questo assetto tattico,
lasciando in panchina lo spento Niang e anche Acquah e Moretti. Difesa a 4
composta da De Silvestri, N’koulou, Burdisso e Ansaldi, centrocampo a 3 con
Obi, Rincon e Baselli (ottima partita la sua) e poi 3 in attacco con Ljajic, Iago
Falque e Belotti. Ma ciò che ha impressionato di più fin dall’inizio è l’approccio
alla gara, un atteggiamento vivo, costante, che il Torino non faceva vedere da
diverso tempo. Andato in vantaggio al 14mo del secondo tempo con Iago Falque,
il Toro ha pure sfiorato il raddoppio in diverse circostanze. Per quanto
riguarda l’Inter, invece, soprattutto nel primo tempo abbiamo notato un’inversione
di tendenza rispetto alle partite precedenti di campionato, dove la squadra di
Spalletti ha mostrato maggiore mordente e più cipiglio nell’andare a pressare
alto l’avversario per non farlo ragionare. In più è mancato il movimento senza
palla e la giornata un po’ sottotono dimostrata da Gagliardini e Vecino. Nel
secondo tempo c’è stato un timido cenno di miglioramento, ma quando i
nerazzurri sono passati in svantaggio hanno perso la loro naturale razionalità
di gioco. A questo punto, nel tentativo di pareggiare le sorti contro un Toro
così coriaceo e ben messo in campo, Luciano Spalletti decide di fare entrare in
campo Eder per Gagliardini con l’arretramento di Borja Valero davanti alla
difesa. Diciamo che con questa mossa il tecnico dell’Inter ha messo una pezza
su una partita nata male, che poteva pure finire anche peggio. Infatti, al 34mo
Perisic trova Icardi dentro l’area piccola, il quale fa da sponda per Eder che
lasciato colpevolmente solo dalla difesa granata, realizza il gol del pareggio
finale. Dunque, più Toro che Inter in un match che Spalletti in conferenza
stampa ha definito carico di sbagli da parte dei suoi. Mihajlovic si dice
naturalmente soddisfatto per il Toro, che è stato capace di portare a casa un
risultato positivo con freschezza fisica e mentale. E’ uno di quei casi in cui
si dice che una squadra esce dal campo a testa alta. Ebbene, il Toro visto in
casa dell’Inter seconda in classifica è stato veramente meritevole del
risultato, anzi, se avesse portato a casa i tre punti nessuno avrebbe avuto
nulla da dire, nemmeno gli avversari. Ottima la partita di Baselli, Ansaldi,
Obi e Iago Falque, mentre Belotti si è dato molto da fare, ma ha ancora bisogno
di tempo per ritornare al suo standard abituale. Per l’Inter, come dicevamo,
non è stata una giornata positiva, essendo mancati all’appuntamento i vari
Gagliardini, D’Ambrosio, Perisic. Sottotono Vecino, Icardi, Candreva e anche un
po’ Borja Valero, non sempre preciso nei suoi passaggi che in altre occasioni
sono stati decisivi. Sul fronte granata, adesso si respira un’aria più leggera
rispetto alla vigilia, nonostante Mihajlovic continui a dire che non sentiva in
bilico la sua panchina. Il Toro è stato bello, ma adesso è importante
continuare su questa strada per non perdere di vista ciò che a Milano ha fatto
vedere.
Salvino
Cavallaro
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