CROTONE, ORGOGLIO DELLA CALABRIA CALCISTICA.


E’ un avvenimento che
nel calcio periodicamente si avvera e ti fa pensare alla favola che diventa
realtà. Lo stiamo vivendo con il Leicester di Ranieri nel campionato inglese e
l’abbiamo vissuto in Italia l’anno scorso con la promozione in Serie A del
Carpi e del Frosinone. Quest’anno registriamo con un piacevole benvenuto la
squadra calabrese del Crotone, che è stata appena promossa nel calcio che
conta. Più che di una favola, sarebbe opportuno parlare del Crotone Calcio come
capolavoro di una gestione accorta, perfetta sotto l’aspetto della
programmazione tecnica voluta in primis dal presidente Vrenna. Una perfetta sinergia con l’allenatore Ivan Juric e il direttore sportivo Giuseppe Ursino. Nomi quasi sconosciuti al grande pubblico del
calcio più seguito in Italia, ma che fa riflettere come il pallone possa
comunque riservare interessanti novità anche da quelle più piccole realtà
capaci di affrontare ostacoli che soltanto all’apparenza appaiono
insormontabili. E’ la forza di chi ci crede, sempre e comunque fino alla fine.
E questo crederci fortemente, se accompagnato dalla qualità dirigenziale e
tecnica, si può trasformare in una realtà che lascia increduli. E’ il calcio
della provincia, ma soprattutto è il calcio di una regione d’Italia, la
Calabria, atavicamente alle prese con problemi di natura sociale ed economica
che si riflettono su un immobilismo che soffoca la naturale crescita. Ma il
calcio, con la sua funzione d’immagine apportatrice di indiscussi vantaggi
economici e commerciali, resta pur sempre un veicolo, diremmo quasi
indispensabile, di aggregazione sociale e scambio culturale. Ma, per non risultare
una meteora, il Crotone deve smaltire in fretta la sbornia di un entusiasmo
legittimo che deve essere accompagnato da una tempestiva programmazione adatta
alla Serie A. Il calcio non ammette soste, perché oggi è già domani. Resta il
fatto storico di una meritata promozione che si riflette in una terra di
Calabria capace di attrarre le simpatie degli appassionati di calcio del
profondo sud. Un meridione che storicamente non gode di grandi attenzioni
mediatiche. Con il Palermo, il cui destino di restare in Serie A resta legato a
un filo, e il Catania caduto in disgrazia per i noti fatti di illecito
sportivo, la vera rappresentanza calcistica del sud d’Italia si fermava a
Napoli. Oggi, con la prima storica promozione in Serie A del Crotone, il
meridione si fermenta in una sinergia di tifo che è vicino alla Calabria. Come
se ci fosse una sorta di amichevole patto tra chi ha sempre sofferto a
discapito di chi vince sempre. Già, quella Calabria così culturalmente
decantata dall’appartenenza dei suoi Bronzi di Riace e da quelle bellezze
paesaggistiche naturali che sono il vanto del nostro Paese nel mondo, oggi si
fregia con orgoglio di presentare un Crotone che è stato capace di scrivere la sua
piccola storia negli annali dell’italico calcio meridionale. Un capolavoro che
ha tutta l’intenzione di fondare le proprie radici, per costruire il futuro attraverso
il calcio di Serie A. Quell’importante pallone che si pone sotto i riflettori
dei media, per dare voce a una terra di Calabria che ha bisogno di far crescere
in fretta le sue grandi potenzialità, che da troppo tempo sono state oscurate
dalla mancanza di coraggio e iniziativa. Ecco, se c’era bisogno di migliorare
la propria autostima, questa è l’occasione da non perdere.
Salvino
Cavallaro