DERBY D’ITALIA: TANTA ATTESA, MOLTA DELUSIONE


Nel calcio succede spesso che partite di
notevole importanza ai fini della classifica, diventino match di esasperazioni
tattiche che vanno a discapito del gioco e dello spettacolo. E’ successo ieri
sera all’Allianz Stadium, dove era di scena Juventus Inter. Era davvero tanta l’attesa
di questa partita che poneva tutti i presupposti per un gustoso piatto di
emozioni, ma le due squadre si sono preoccupate maggiormente di non perdere.
Soprattutto l’Inter di Spalletti, che soltanto in un’occasione nel corso del
secondo tempo l’abbiamo vista sfiorare il vantaggio. Dall’altra parte la Juve
non ha dimostrato di fare chissà quale sforzo per superare l’avversario, tuttavia,
nel computo dell’interesse di vincere la partita ha manifestato maggiore
convinzione. Questo non vuol dire che avrebbe meritato di vincere la gara più
dell’avversario, anche perché non si sono viste azioni brillanti ed è quindi mancato
lo spettacolo. Mandzukic ha sprecato le poche occasioni da gol create dai
bianconeri e soltanto Cuadrado si è sfiancato per tutta la partita, cercando
sulla destra di azzeccare il cross vincente. Ma non era serata, perché i tanto
attesi Higuain e Icardi non hanno potuto dare corso alla loro abilità di bomber
per non avere ricevuto nessuna palla gol, anzi li abbiamo visti più come aiuto
al centrocampo che non nel loro naturale ruolo di attaccanti. Non avendo dunque
spunti di cronaca vera da rilevare, ci sembra giusto fare un’analisi su quello
che in fondo ci ha detto questo match che ci è apparso freddo e privo di
fiammate, proprio come il clima dello Stadium che segnalava – 0 gradi. L’Inter
di Spalletti sembra effettivamente essere uscita dall’anonimato che l’ha
relegata in questi lunghi anni di oscurantismo pallonaro, dimostrando molto carattere
in difesa, solidità a centrocampo e quell’ordine tattico che non era più nelle
sue corde ormai da troppo tempo. La Juventus ha ricominciato a non prendere gol
(cosa molto indicativa) ma ha assoluto bisogno di recuperare Dybala. L’argentino è stato lasciato in panchina per
entrare sul finire della gara, ma non si capisce come Allegri abbia potuto privarsi
di un Douglas Costa che nelle partite precedenti è stato tra i giocatori più
brillanti della Juventus. Davvero ardita la decisione del mister bianconero di
lasciare in panchina un giocatore in forma, per inserirne altri che non lo
sono. Ad esempio, perché Marchisio non può giocare dall’inizio al posto di un
Khedira in chiaro affaticamento? E perché Mandzukic è inamovibile, quando
invece appare evidente la sua voglia di riprendersi attraverso qualche turno di
riposo? Tutte domande che spesso vengono fatte ad Allegri, la cui risposta è
sempre legata alla garanzia della copertura della squadra. C’è dunque un’evidente
logica nel tecnico della Juve che sa più di necessità di una copertura in aiuto
del centrocampo e della difesa, piuttosto che di costruzione di un gioco che poche
volte appare propositivo. D’altra parte, non è un caso che Allegri sostenga che
lo scudetto lo vince chi prende meno gol. Sarà, ma a noi questa teoria non ci
convince molto. Dunque, un derby d’Italia che non ha detto nulla sotto il
profilo del gioco e delle emozioni, ma che in fondo accontenta soprattutto l’Inter
per essere uscita indenne da uno stadio, dove giocarci che non è facile per
nessuno.
Salvino
Cavallaro