IL BUON TORINO


Il grande Torino calcio fu quello indimenticabile
e storico degli anni '40.
Una specie di asso pigliatutto che vinceva campionati
di fila e riforniva per 3/4 la Nazionale italiana.
Una leggenda che si spezzò all'improvviso contro
il monte Superga su di un aereo al ritorno da una
trasferta all'estero, ma questo lo sanno tutti, è storia.
Il mio buon Torino invece si colloca a metà degli anni '60,
durante la mia permanenza alla ditta Nastri, diciamo tra il 67 e 68.
Tra i miei colleghi si erano creati due gruppi di tifosi principali,
gli juventini e i torinisti come giusta collocazione nella città di Torino.
Io non mi misi mai completamente in un gruppo o l'altro,
ero a metà, un'anima calcistica libera anche se in fondo tifavo
per il mio Catania e per quello che poteva darmi.
Un giorno un paio di colleghi (Mario ed Aurelio) mi proposero
di andare con loro la domenica allo stadio a vedere una partita,
io acconsentii ed andai a vedere una partita di campionato.
L'ambiente della curva maratona con tifosi, striscioni e cori
mi affascinò particolarmente.
Anche la squadra con quel peperino di Gigi Meroni mi colpì.
Meroni era un piccolo Sivori o Maradona per i tifosi, con
il suo anticonformismo nel vestire, i suoi capelli lunghi e
le auto sportive faceva notizia e spettacolo anche fuori dal campo.
Quando, in un incidente stradale , Meroni fu preso
sotto da un auto e morì, la notizia il giorno dopo si sparse
veloce in tutta la città.
La nostra ditta, per coincidenza, era vicino al posto dell'incidente
cioè corso re Umberto, e vicina anche alla sede della squadra,
in corso Vittorio Emanuele II, e lì fu portato il corpo per un ultimo
saluto da parte dei tifosi e cittadini torinesi.
Tutti noi della Nastri, nell'intervallo di pranzo, andammo in
questa sede, piena all'inverosimile di gente comune e
personaggi dello sport famosi come Sandro Mazzola, Rivera ecc.
Con la morte di Meroni le sorti del Torino cambiarono,
la squadra perse il suo punto di forza ed il colpo fu durissimo.
In campionato le cose non andarono più bene ed il Toro,
dovette apsettare fino a metà degli anni '70 per festeggiare
la vincita di un campionato, come quelli degli '40 e prima.
Quei due anni li ricordo con molta simpatia per questa
squadra, il Torino di Gigi Meroni.
Il buon Torino.
Attilio Arena