L’IRASCIBILE SINISA MIHAJLOVIC


Il comportamento di Mihajlovic che spesso
viene biasimato da parte dei media, si connatura con un suo modo d’essere che è
particolare. Qualcuno lo giustifica e qualche altro lo disapprova. Ma lui è
così, fa apparire sempre quella parte da duro che non ammette distrazioni della
sua squadra, del suo staff e di coloro i quali lavorano con lui tutti i giorni.
Durante la sua carriera da allenatore lo abbiamo visto spesso entrare in campo
a partita ultimata e rimproverare platealmente un suo giocatore per non avere
eseguito i suoi ordini, oppure, altre volte, davanti alle telecamere, abbiamo
assistito al litigio con il suo staff tecnico per non aver capito al volo il
cambio di un giocatore invece che un altro. E anche ieri, dopo la partita vinta
3 a 2 sul campo dell’Udinese, ha manifestato tutta la sua furia contro la squadra
che attraverso lunghi momenti di disattenzione, ha rischiato di pareggiare una
partita che fin dall’inizio sembrava largamente vinta. “Evidentemente, a questo Toro non piace vincere facile” dice il tecnico serbo “ma di sicuro non è possibile rischiare una
beffa del genere. Per fortuna, alla
fine l’abbiamo evitata e così potremo preparare il derby in modo più sereno e
con un’ottima classifica. Ma se facciamo così anche contro la Juve sarà durissima”.
Resta dunque l’immagine di un allenatore irascibile anche se motivato a far
bene, a volere sensibilizzare i suoi giocatori a non distrarsi per sciupare ciò
che si costruisce con fatica e tanto lavoro settimanale. Non sappiamo dire se
questo sistema adottato dall’allenatore serbo sia positivo per un miglioramento
globale dell’attenzione dei suoi ragazzi, fatto è che con questo comportamento non
sempre si raggiungono gli obiettivi prefissati. In fondo, fare l’allenatore di
una squadra di calcio è come educare i propri figli. Non sempre, infatti, con azioni
di forza o intimidazioni, si innescano le linee guida capaci di far raggiungere
quella maturazione che ti fa capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Spesso si ottiene il risultato inverso, anche perché non tutti i calciatori
(così come i figli) sono dotati dello stesso carattere. E allora, qual è il metodo
giusto? Il risultato! Se è positivo vivaddio, ma se è negativo…….
Salvino
Cavallaro