MESSINA, C’È BISOGNO DI TEMPO. E POI VEDRAI…..


Ciò che ci sembra di questo rinato Messina
del presidente Sciotto, è il
desiderio di fare le cose in fretta per dare alla città che è appena uscita dal
fallimento del pallone, quel segnale di ripresa immediata che significa a tutti
i costi un campionato al vertice. Chi vive di calcio ormai da diversi lustri,
sa bene che in questo particolare mondo bisogna avere pazienza e che nulla si
risolve con la bacchetta magica. Dopo le due sconfitte subite ad opera del
Portici e della Nocerina, attorno alla squadra di Antonio Venuto c’è una sorta
di inspiegabile delusione da parte di qualche critico e tifoso. A questo
proposito si è tirato in ballo l’entusiasmo (forse eccessivo ma comprensibile)
del presidente Sciotto, il quale fin
dall’inizio ha promesso ai tifosi un campionato di vertice. E si sa che la
passione talvolta gioca brutti scherzi, tuttavia, chi ascolta e legge i
giornali dovrebbe mettere in conto che non sempre si dice nel calcio ciò che è
razionale, ma si manifesta a chiari lettere ciò che nasce dal punto di vista
emotivo. Certo, è bello avere entusiasmo, ma non è auspicabile fare dei voli
pindarici per non farsi male. Noi che siamo testimoni di una lunga intervista
fatta a mister Venuto durante il mese d’agosto, possiamo dire che nelle parole
di questo coach che ha sempre avuto nel cuore il Messina, si è evidenziato (com’è
giusto che sia) l’appello alla pazienza, pur con vere note di speranza nella
crescita di una squadra che ha assoluto bisogno di lavorare in serenità per
trovare l’assetto di gioco, la forza fisica e mentale per costruire qualcosa
che scaturirà nell’armonia del gruppo e nell’inevitabile arrivo dei buoni
risultati. D’altra parte il tecnico di Villafranca Tirrena, ha da sempre sposato
il credo di un calcio propositivo che richiede particolare attenzione negli
allenamenti e nel sistema tattico di gioco che coinvolge tutti i reparti e che
si manifesta attraverso l’intento globale di squadra che non è mai affidato al
singolo. Grinta, determinazione, cattiveria agonistica, sono da sempre le
caratteristiche che hanno manifestato le squadre allenate da Venuto, ma, per
fare questo, c’è bisogno di tanto impegno, di umiltà, di convinzione e tanta
pazienza. Noi confidiamo nel lavoro di questo tecnico, perché lo seguiamo ormai
da parecchio tempo e riconosciamo in lui il senso di appartenenza, anche nell’arrovellarsi
se i risultati non arrivano come vorrebbe. Ma lui, prima o poi, la quadratura
del cerchio la trova sempre, stiano tranquilli i tifosi giallorossi perché questo
tecnico è la persona giusta al posto giusto. Quando nel calcio si rinasce si ha
bisogno dell’opera del collettivo, con figure atte a esplicare il proprio ruolo
nel migliore dei modi. E’ il mondo dell’azienda chiamata calcio, che deve
essere intesa come una piccola industria in cui ogni investimento deve essere
fatto con oculatezza, professionalità e capacità di settore. Il presidente
Sciotto questo lo sa, ed è per tale motivo che sta costruendo attraverso il suo
smisurato entusiasmo una Messina del pallone che oggi sogna legittimamente un
ritorno a quella magica storia che non è neppure molto lontana nel tempo. Ma c’è
bisogno di pazienza, dell’aiuto di tutti, dell’unione che fa la forza e che non
disgrega mai. Oggi apprendiamo che un altro tassello è stato posto nei vertici
dirigenziali della società peloritana. Infatti, con l’entrata in società di Fabrizio Ferrigno in qualità di
direttore sportivo, riteniamo che si stia migliorando lentamente un’organizzazione
tale da percorrere la strada giusta. Vedremo cosa accadrà in seguito. Noi siamo
fiduciosi che questo nuovo Messina rappresenti la sorpresa di chi, troppo
banalmente, oggi si lascia prendere da quelle eccessive delusioni iniziali che
il calcio mette sempre in preventivo quando tutto è da riorganizzare. A Messina
ci si liberi della facile negatività e si pensi oggettivamente a far gruppo, in
campo e fuori.
Salvino
Cavallaro