IL NAPOLI TRITA UN TORO IRRICONOSCIBILE


E adesso, per piacere, non si esageri con commenti pesanti
che, se formalizzati come vecchia
maniera, l’ambiente granata va subito in depressione. Certo, non fa piacere
perdere con il risultato pesante di 5 a 3, ma questo non significa che i
ragazzi di Sinisa Mihajlovic, prima erano dei fenomeni e adesso sono dei
brocchi. Occorre equilibrio e cercare di fare un’analisi costruttiva proprio su
partite come quella di Napoli, in cui si evidenziano alcune lacune ancora da
colmare per proseguire la fase di crescita e quindi di quella maturazione che
ancora non c’è. Partendo dal presupposto che il Napoli di Sarri è la più bella
espressione di calcio moderno in Italia, c’è da dire che forse, per la prima
volta quest’anno, abbiamo notato un senso di eccessiva riverenza del Toro nei
confronti degli avversari. Da qui il mancato approccio corretto alla gara, che
ha poi determinato la sintesi di una disfatta evidente. Siamo sempre stati d’accordo
con il mister del Toro che ha apportato una mentalità nuova nell’impostare una
squadra granata dalle caratteristiche offensive. Tuttavia, questa volta, non
capiamo perché nel primo tempo ha rinunciato al suo naturale 4-3-3 con Iago
Falque in campo e non in panchina. L’inserimento di Zappacosta in avanti con De
Silvestri a difendere sulla stessa fascia, ha dato la sensazione di volere
coprirsi maggiormente al cospetto di un avversario che fa delle ripartenze
improvvise e delle verticalizzazioni, la sua forza. Ecco, forse su questo non
siamo tanto d’accordo, tenuto conto che la squadra di Mihajlovic non ha più il
senso logico del “primo non prenderle”.
Ma il mister granata ai microfoni di Mediaset sostiene proprio il contrario di
questa nostra tesi, e dice che la maggiore corsa di Zappacosta rispetto a Iago
Falque, lo ha consigliato a scegliere questa soluzione. Questioni di vedute
tattiche che non vanno a inficiare minimamente ciò che pensiamo di positivo su
questo allenatore sanguigno e coraggioso nelle scelte. “Come prima cosa” dice Mihajlovic “ faccio i complimenti al Napoli per aver meritato ampiamente la
vittoria. Sono fortissimi, poi se gli lasci spazio ti fanno a pezzi. In quei
nove minuti del primo tempo abbiamo dormito e la partita è finita lì. Nel
secondo tempo abbiamo provato a riaprirla ma la sconfitta stavolta è meritata.
A volte occorre “rompersi” per capire di che materiale si è fatti e ricomporsi
più forti di prima. Ora dobbiamo
pensare al Genoa e cercare di vincere a tutti i costi”. L’allenatore del
Toro è un saggio signore del calcio moderno che non guarda in faccia nessuno,
che non conosce l’ipocrisia e, più volte, in sede di conferenza stampa, ha dato
cenni di riflessione che sono ben lontani dalla pochezza espressa dalle solite banalità
pallonare che siamo soliti ascoltare. Ecco, diremmo proprio che è giusto
ripartire da questo messaggio di Mihajlovic, facendo tesoro degli errori
commessi da parte di tutti, ricompattandosi in maniera da ritrovarsi con l’autostima
dimostrata prima dei tre tonfi di Genova con La Sampdoria, poi nel derby e quindi
contro questo Napoli che ha trovato un Mertens strepitoso. Ma il Toro deve
proseguire la sua strada senza ricadere in antiche polemiche che fanno sempre
tornare indietro per poi ricominciare. E’inevitabile che Cairo debba potenziare
questa squadra, che già ha alzato l’asticella tecnica in maniera notevole
rispetto allo scorso anno. Tuttavia, è necessario coprire bene i ruoli dei due
centrali di difesa, con calciatori che siano almeno al livello degli altri
componenti la squadra. Quelli di adesso, non lo sono. E poi è necessario continuare
su questa strada, dando alla squadra quella convinzione che è già propria del
sentire del centrocampo e dell’attacco, ma che non lo è ancora a livello di
difesa. I tifosi del Toro stiano tranquilli, certe ferite si rimargineranno
presto. Perché questo Torino è già andato molto avanti rispetto al recente passato,
almeno nella mentalità e nella voglia di fare. Ritornare indietro sarebbe davvero
un gravissimo errore!
Salvino Cavallaro